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Lirici marinisti
(Book)
Contributors
Croce, Benedetto, 1866-1952, editor.
Published
Bari : G. Laterza, 1910.
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559 pages ; 22 cm.
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Bari : G. Laterza, 1910.
Format
Book
Language
ita
Notes
Bibliography
Bibliographical references included in "Nota" (p. [523]-540).
Subjects
LC Subjects
Table of Contents
I. Stigliani, Macedonio, Caetano, Manso, Balducci, Della Valle: TOMMASO STIGLIANI
I. Luna importuna
II. Il dono del fiore
III. Durante un giuoco di veglia
IV. A una zingara
V. Il cagnolino donato
VI. Amore e speranza
VII. Il sogno
VIII. Nel comporre il Mondo nuovo. A Cesare Orsino
IX. L'invidia degli emuli
X. Per Flaminia Cecchini, comica, scampata all'incendio del Vesuvio e recatasi presso Luigi XIII
XI. Il ritratto. Al cavalier Giuseppe d'Arpino
XII. La cantatrice. A Settimia, figliuola di Giulio Romano
XIII. Il saluto dell'amante
XIV. Il chiarimento all'amata
XV. La lusinga amorosa
XVI. Guerra interna
XVII. Ad Aquilino Coppini
XVIII. Contese amorose di fiori
XIX. Il montone vezzoso
XX. Il giusto mezzo
XXI. Gradazione crescente di felicità
XXII. Sonetto nello stile di moda. Parodia
XXIII. Il bidello dello studio nel chiedere la mancia agli scolari
MARCELLO MACEDONIO
I. Le bugie nell'amore
II. Alla damigella della sua donna
III. Viaggi ed amore
IV. Le vesti di vari colori
V. Disfida delle acque e delle aure
VI. Invocazione all'aurora
SCIPIONE CAETANO
I. La lusingatrice volubile
II. Il contatto del seno
III. Il pianto
IV. La vecchia ambasciatrice
V. La casa della donna amata
VI. Alla lucciola
VII. Venezia
GIAMBATTISTA MANSO
I. Alle falde della collina di Sant'Elmo
II. Il ritorno della primavera
III. La solfatara di Pozzuoli
IV. Placamento di gelosia
V. Gelosia ostinata
FRANCESCO BALDUCCI
I. Amore palese, amata nascosta
II. Al figlioletto della sua donna
III. Il dolce sogno interrotto
IV. Il rivale
V. A santo Stefano
FRANCESCO DELLA VALLE
I. Al nascer del giorno
II. Compiacimento dei passati amori
III. Pastorale
IV. Alla stanza dov'era stato con la sua donna
V. Prima dell'alba
VI. Amore reciproco
VII. L'irrequietezza
VIII. La casa della sua donna
IX. Il ritratto della donna amata. A Girolomo Brivio
X. Le nuove fabbriche di Roma sotto Paolo V
XI. Alla città di Cosenza.
II. Achillini, Preti, Paoli, Giovanetti, Sempronio: CLAUDIO ACHILLINI
I. La dipartita
II. La bionda scapigliata
III. Lo sdegno nel bianco volto
IV. L'antica amante fatta monaca
V. La mendicante
VI. La spiritata
VII. Lo scoppio della mina e il bacio
VIII. Il ruscelletto nella villa Camaldoli, appartenente ad Annibale Marescotti
IX. Nella selva presso il Reno, al ritorno dalla corte di Roma. A Gasparo Ercolano
X. Ombra di nuove foglie
XI. Sic vos non vobis
XII. La morte e il testamento di San Giuseppe. Al padre Gioacchino Ciomei, cappuccino
XIII. Il fior di passione
XIV. A Luigi XIII dopo la presa della Roccella e la liberazione di Casale
GIROLAMO PRETI
I. Le rose pallide
II. La casa della donna amata
III. La donna a cavallo
IV. L'amante timido
V. La donna allo specchio
VI. In villa
VII. Paesaggio
VIII. Paesaggio amoroso
IX. Invito
X. Per un cavallo barbaro. A Vitale de' Buoi
XI. Alla penna del cavalier Marino
XII. L'oriuolo
PIER FRANCESCO PAOLI
I. Nella casa della sua donna durante l'assenza di lei
II. Il bacio dato per dispetto
III. Il cenno non inteso
IV. La lettera
V. La chioma
VI. Dinanzi a un ospedale
VII. Distillando rose
VIII. Insegnando a leggere alla donna amata
IX. Le amiche
X. Fra le maschere in carnevale
XI. La bambina della sua donna
XII. La donna sfiorente per malinconia
XIII. Lo spettacolo della guerra e l'amore: quando l'autore fu addetto alla segreteria di guerra
XIV. L'abito sacro: quando l'autore ebbe dal suo signore un beneficio ecclesiastico
XV. La Maddalena
XVI. La posa della prima pietra del nuovo convento dei Cappuccini. Ad Urbano VIII
XVII. Il mal di pietra
XVIII. A lei che abita in un tugurio
XIX. Una dama spagnuola
MARCELLO GIOVANETTI
I. Chiome nere
II. Le pozzette nelle guance
III. Nello scorgere da lungi il paese della sua donna
IV. La donna presente a spettacolo di giustizia
V. Il bagno nel lago
VI. La donna e il vecchio
VII. La ninfa e il rozzo amante
VIII. La bella serva
IX. La cortigiana frustata
X. La dormente. A Girolamo Mattei
XI. La fontana nel giardino di Tivoli raffigurante l'antica Roma. Al cardinale Alessandro d'Este
XII. L'inondazione del Tronto. A monsignor Vitello
GIOVAN LEONE SEMPRONIO
I. Amore fatto di sguardi
II. La pensosa
III. I capelli fasciati dopo la lavanda
IV. La chioma rossa
V. I capelli pendenti sugli occhi
VI. La donna di alta statura
VII. La maestra delle fanciulle
VIII. Giocando ai dadi
IX. Il ballo delle villanelle
X. Alla sua donna nell'atto che annoda le trecce
XI. Ricordi di vita studentesca a Bologna
XII. La raccolta di codici lasciata dal duca alla città di Urbino
XIII. Lodi di Fabio Albergati al figliuolo di lui, Ugo
XIV. Impossibilità di occultare il proprio animo
XV. La Maddalena ai piedi di Gesu.
III. Maia Materdona, Bruni, Errico: GIOVAN FRANCESCO MAIA MATERDONA
I. Abbigliamento mattutino
II. L'asciugamento dei capelli
III. La promessa
IV. Inviando l'Adone
V. A una zanzara
VI. La mascherata
VII. Lo sdegno liberatore
VIII. Il primo di maggio
IX. L'esempio
X. Amor concorde
XI. La lode degli alberi, dei venti e delle acque
XII. Giuoco di neve
XIII. La legatrice di libri
XIV. Ad Isabella Chiesa, che rappresentava sul teatro una regina
XV. Le donne di Venezia
XVI. Il gioco del pallone
XVII. La giostra. Per il mantenitore marchese Pepoli
XVIII. A Mario Albricci Farnese, per le conclusioni da lui sostenute
XIX. I sepolcri del Sannazaro e di Virgilio
XX. La fontana di ponte Sisto in Roma
XXI. La verdea di Firenze
XXII. Nell'ospedale degl'Incurabili di Napoli
XXIII. Nel pettinarsi
XXIV. I baci della donna muta
ANTONIO BRUNI
I. Il luogo dei passati amori
II. Gli occhi azzurri
III. Il neo sul labbro
IV. Il ventaglio
V. La lodatrice di poesie
VI. A una poetessa
VII. La dama francese in Roma
VIII. A diporto per la riviera di Posilipo
IX. La favola di Europa
X. Le belle chiome
XI. I baci
XII. Il Rapimento d'Elena di Guido Reni e la Didone trafitta del Guercino. Al cardinale Spada
XIII. Per la reliquia del latte della Vergine
XIV. Sofonisba a Massinissa
SCIPIONE ERRICO
I. Contro l'amor platonico
II. L'amante tacito
III. La balbuziente
IV. Per una meretrice spagnola morescata
V. Al principe Tomaso di Savoia
VI. A Giovanni Antonio Arrigoni
VII. La via lattea. Al cardinal Borghese.
IV. Diversi. GIAMBATTISTA BASILE
I. Santa Cristina
II. Per l'incendio del Vesuvio del 1632
III. La bella chioma
IV. Pallore gradito
BIAGIO CUSANO
I. Le tre belle
II. Musica notturna
III. Sedendo giudice in tribunale
IV. Per i sette monti nella mano della sua donna
V. Roma - Amor
VI. All'amante, che si è raso. Scritto ad istanza di una cortigiana
GIOVANNI PALMA
I. Il sorriso modesto
II. La bella parlatrice
III. L'amorosa imaginazione
IV. Il paese di Puglia
GIOVANNI ANDREA ROVETI
I. Il lago di Diana in Nemi
II. Il pianto del figliuolo
III. Premendo il piede
BARTOLOMEO TORTOLETTI
I. La segretezza
II. La somiglianza
III. Le rose gittate al fuoco
IV. Bellezza che resiste agli anni
V. La mascherata delle zingare
MAFFEO BARBERINO (dipoi papa Urbano VIII)
I. Il diletto terreno
II. Occhi casti
III. La fontana
PAOLO GIORDANO ORSINO, duca di Bracciano
I. La bella pellegrina
II. Senso e ragione
III. Vanitas vanitatum
IV. La bugia
V. La città
VI. Il ritorno alla propria terra
GIACOMO D'AQUINO, principe di Crucoli
I. Il fastidio
II. Il giorno dei morti
III. La tempesta
MICHELANGELO ROMAGNESI
I. La morte
II. La tomba
GENNARO GROSSO
I. La nascita di Maria: sonetto in bisticcio
II. I santi Innocenti
III. Cristo esortante alla confessione
ANTONINO GALEANI
I. Il pericolo
II. I nastri seduttori
III. Il ballo galeotto
IV. La rana
V. Il dono del lepre
VI. La bella e il vecchio
GIAMBATTISTA PUCCI
I. L'ardore
II. Gli occhi e il seno
III. Lo svelamento
ANTON MARIA NARDUCCI
I. La veste e la ghirlanda
II. Le "fòre d'avorio" tra i capelli
III. A Camillo Baffi per domandargli la propria "natività"
TIBERIO SBARRA
I. L'amor nostro
II. Il panierino di fragole e rose
FILIPPO MASSIMI
I. Il vino
II. Il vino
CESARE ABBELLI
I. La vite
II. Gli astri notturni
LUDOVICO TINGOLI
I. Invocazione all'intemperie
II. La bruttezza ingioiellata
FILIPPO MARCHESELLI
I. L'abitazione presso la fontana di Trevi
II. All'ancella
PAOLO ABRIANI
I. La bella tartagliante
II. Il sonetto
FRANCESCO BRACCIOLINI
L'inquietudine
ANDREA BARBAZZA
La partenza all'apparire dell'aurora
ANTONIO FORTINI
Il poeta segreto
AGOSTINO AUGUSTINI
Il bracciere avventurato
MARCANTONIO ARLOTTO
L'offerta
FABIO LEONIDA
La bellezza al tramonto
GHERARDO SARACINI
Il laccio di capelli
PIETRO PAOLO BISSARI
Baciando
CLAUDIO TRIVULZIO
La villanella in città
GIOVAN FRANCESCO CORMANI
La dormente al far del giorno
ERMES STAMPA
La donna vestita alla ghibellina coi fiori al lato sinistro della chioma
AURELIO MANCINI
La donna che bacia il pavimento della chiesa
D'INCERTO
Il gelsomino tra le labbra
MARTINO LUNGHI
Il pallone
ANTONIO DE' ROSSI
Contro il salasso
D'INCERTO
Ta katamenia
D'INCERTO
Zitella romanesca ritrosa
D'INCERTO
La mosca nel calamaio.
V. Girolamo Fontanella: GIROLAMO FONTANELLA
I. Il velo sul petto
II. Il dono dei guanti di seta
III. La nenia presso la culla
IV. Inviando un pappagallo
V. Il salasso
VI. Il pettine rotto
VII. La beltà vinta dal tempo
VIII. Confessione di poeta
IX. La nuotatrice
XX. Il ruscello
XI. La terra assetata
XII. Invocazione alla pioggia
XIII. Al vento
XIV. La perla
XV. L'ermellino
XVI. Il corallo
XVII. Il garofano
XVIII. La Maddalena
XIX. San Francesco d'Assisi
XX. Il beato Giovanni di Dio
XXI. Il sangue di san Gennaro
XXII. Alla Vergine
XXIII. La saltatrice. A Fabio Ametrano
XXIV. La ricamatrice. A Francesco Sacchi
XXV. Al fiume Sebeto. Per la fontana nella casa di Francesco Nardilli
XXVI. Alla bocca
XXVII. Alla luna
XXVIII. Al melogranato
XXIX. A Posilipo
XXX. I piaceri della villa. Ad Isabetta Coreglia
XXXI. Per la monacazione di Silvia della Marra. Al padre di lei, duca della Guardia
XXXII. Le delizie del secolo. Al marchese di Villa G. B. Manso
XXXIII. Contro l'ignoranza e l'avarizia dei principi. A Gaspare de Simeonibus
XXXIV. La morte di Marianna.
VI. Salomoni, Morando, Brignole-Sale: GIUSEPPE SALOMONI
I. Brama di forze moltiplicate
II. I morsi e i baci
III. Le fragole e la bocca
IV. Antea
V. Dio, auriga delle anime
VI. Il pensiero amoroso
VII. Il riso
VIII. Palinodia
IX. Alla cicala
BERNARDO MORANDO
I. Invocazione del bacio
II. Inappagamento del bacio
III. Inappagamento in amore
IV. La raccoglitrice di castagne
V. La filatrice di seta
VI. L'amante e gli occhiali
VII. Il dente mancante
VIII. Alla comica Lavinia
IX. A un'attrice di tragedia
X. Alla cantatrice Anna Renzia, romana
XI. Invito alla poesia nell'inizio dell'estate
XII. Estate e vino
XIII. A Giovan Vincenzo Imperiale per la sua villa di Sampierdarena e pel suo matrimonio con Brigida Spinola
XIV. A Giovan Vincenzo Imperiale, esiliato da Genova con la pena dell'ostracismo
XV. Le maschere di carnevale
XVI. L'avarizia punita. A istanza di Ferrante Porta Puglia
XVII. La visitazione
XVIII. Per monacazione
XIX. Il nano di nome "Amico"
ANTONIO GIULIO BRIGNOLE-SALE
I. La cortigiana frustata
II. Ricordi di una morta. Per la morte di Emilia Adorni Raggi
III. Contro la fedeltà in amore.
VII. Michiele, Zazzaroni, Quirini : PIETRO MICHIELE
I. Al ritorno dalla villa
II. La bella derubata
III. Amori
IV. A un'attrice che rappresenta la peccatrice convertita
V. In morte di Lope de Vega
VI. Baci
VII. L'inverno
VIII. A Pan
IX. Alla notte
X. A se medesimo, trovandosi in Dalmazia nelle guerre del Turco con Venezia
PAOLO ZAZZARONI
I. A una zingara
II. Il neo
III. Epitaffio di una pulce
IV. La vite importuna
V. La donna pregante
VI. Il giorno delle palme
VII. La signora e l'ancella
VIII. La lavandaia
IX. All'Adige
X. L'arca di re Pipino nella basilica di San Zeno in Verona
XI. La tomba di Taide
LEONARDO QUIRINI
I. La penitente. Per una principessa italiana, che dopo vita d'amori si chiuse in monastero
II. Tristezza della vita senza amore
III. Amori
IV. In morte di Giambattista Sordoni, ucciso mentre assoldava genti per Levante
V. Serenata
VI. Gelosia della bellezza
VII. Voluptas
VIII. In morte di Claudio Monteverde, padre della musica.
VIII. Basso, Zito, Muscettola: ANTONIO BASSO
I. invocazione alla gelosia
II. Convalescente
III. La Trinità
IV. L'orazione
V. A frate Angelo Volpe di Montepeloso, reggente del collegio dei minori conventuali in San Lorenzo di Napoli
VI. A Gherardo Gambacorta, generale della cavalleria di Napoli a Milano
VII. La primavera
VINCENZO ZITO
I. Il rimprovero
II. Il cenno del ciglio
III. In tempo di vendemmia
IV. La pellegrina
V. La donna all'amante che va alla guerra
VI. L'amore ardente. Imitazione da Ausonio
VII. La sete nelle campagne del Vesuvio
VIII. La Luna ed Endimione
IX. La galea
X. Agli accademici Oziosi di Napoli nell'essere ammesso nella loro società
XI. A Scipione Zito, che regge truppe di fanti in Ispagna
XII. Durante la rivoluzione di Napoli del 1647
XIII. A don Giovanni d'Austria, invocando l'arrivo di lui a Napoli
XIV. Il digiuno
XV. La chioma sciolta
XVI. La fenice
ANTONIO MUSCETTOLA
I. L'innamoramento durante la rivoluzione di Napoli
II. Il nastro verde
III. Inviando la Gerusalemme
IV. La donna che legge l'ufficio
V. Alteone e Diana, pittura di Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro
VI. Narciso
VII. La farfalla al lume
VIII. Il miracolo delle rose e gli sposi casti
IX. Casistica di naufragio
X. Al legno della croce
XI. Al monte Vesuvio. Per il sangue di san Gennaro
XII. Al sonno
XIII. I tumulti di Napoli, sedati da don Giovanni d'Austria. A Francesco Dentice.
IX. Ciro di Pers: CIRO DI PERS
I. Le chiome nere
II. La veste bianca
III. Il bambino
IV. L'eloquenza degli occhi
V. Purificazione in amore
VI. Sopravvivenza dell'amore alla bellezza
VII. Sullo stesso argomento
VIII. La lotta col tempo
IX. Sullo stesso argomento
X. La penitente
XI. La dipanatrice
XII. Le lodi della fatica
XIII. Il cacciatore d'archibugio
XIV. All'amico che ha preso moglie
XV. Al proprio letto
XVI. Al sonno
XVII. Il mal di pietra
XVIII. L'orologio da ruote
XIX. Ego sum qui sum
XX. Il terremoto
XXI. Per una nipotina dell'autore, la quale visse pochi giorni
XXII. In morte di Gustavo Adolfo
XXIII. Cristina di Svezia in Roma
XXIV. Contro l'amare una bellezza sola. Ad Andrea Valiero
XXV. I viaggi sulle galee di Malta
XXVI. L'Italia avvilita. A monsignor Gherardo Saracini
XXVII. Le calamità d'Italia
XXVIII. La predestinazione.
X. Giuseppe Battista: GIUSEPPE BATTISTA. I. Gli occhi belli
II. L'innamorato del ritratto
III. L'amante e la cicala
IV. La morte del marito
V. Al fiume Sebeto
VI. La bugiarda
VII. Amore e dolore
VIII. Confessione di poeta
IX. Il mandorlo
X. La zanzara
XI. La granatiglia ossia fiore di passione
XII. L'acqua
XIII. La lettera
XIV. Lo schioppo
XV. Apollo e Dafne
XVI. Medea
XVII. Erostrato
XVIII. Giuditta
XIX. Alla Vergine
XX. San Macuto, che celebra messa in mare sopra una balena
XXI. Belisario
XXII. Il caos
XXIII. La materia prima
XXIV. Il tempo
XXV. Democrito ed Eraclito
XXVI. Il ricco ozioso
XXVII. Epitaffio di un uomo felice
XXVIII. Il lusso delle femmine
XXIX. L'uomo e la pace
XXX. L'utile delle avversità
XXXI. Il vecchio
XXXII. La donna invecchiata nel giardino
XXXIII. Consigli a un poeta frettoloso
XXXIV. Il poeta e il bever acqua
XXXV. L'immortalità letteraria
XXXVI. Nel partir da Napoli durante i tumulti del 1647-48
XXXVII. Passando per Puglia piana
XXXVIII. Il ritorno al paese natale
XXXIX. La villa
XL. Filosofando tra i cipressi
XLI. Il canto della pastorella
XLII. I dolori artritici
XLIII. Il ritorno dei dolori a primavera
XLIV. Aspettando la chiragra. In nome d'un amico
XLV. Lo studio delle lettere
XLVI. Ai libri
XLVII. Insaziabilità d'imparare
XLVIII. La speranza. A richiesta del duca di Seiano
XLIX. Le meraviglie dell'acqua. Al padre Filippo da Cesena, cappuccino
L. Filocrate in morte di Maria Maddalena.
XI. Artale, Lubrano, Canale: GIUSEPPE ARTALE
I. Al lettore
II. Le bellezze della sua donna
III. Il rivale
IV. La cantatrice
V. La donna con gli occhiali
VI. La pulce
VII. La dama infanticida
VIII. Il creato e Dio
IX. Santa Maria Maddalena. A Maria Maddalena Loffredo, principessa di Cardito
X. Il buon ladrone. A Pietro Valeri
XI. Il terremoto di Ragusa
XII. In morte di Troiano Spinelli de' principi di Tarsia, il quale lasciò all'autore in segno d'affetto una spada preziosissima
XIII. Al padre Michele Fontanarosa
XIV. Il teschio del turco
XV. Epitaffio a se stesso
XVI. Dopo un duello. Alla sua donna
GIACOMO LUBRANO
I. Il sonno
II. La torpedine
III. I cedri fantastici negli orti reggitani
IV. La caccia del pesce spada nello stretto di Messina
V. La libreria finta di legno
VI. L'occhialino
VII. A un vantatore di nobiltà
VIII. Le bevande agghiacciate
IX. Il baco da seta che si schiude nel petto di una donna
XX. I tumulti di Napoli del 1647
GIOVANNI CANALE
I. Il pavone e la donna
II. La chioma incipriata
III. A un poeta che si tinge la barba
IV. Il tamburo
V. I razzi
VI. Alla repubblica di Venezia. Per l'armata del Morosini
VII. Per la caduta del cardinale Orsini nel terremoto di Benevento
VIII. La trinità di Cava
IX. Ad Ascanio Pignatelli, che in un suo discorso lodò il Tasso ed il Marino
X. Al padre Giacomo Lubrano. Per l'infermità che l'affliggeva alla lingua
XI. Allo stesso. Per le poesie da lui composte, latine e italiane
XII. Lo scheletro
XIII. Il vecchio
XIV. Il desiderio di vivere ancora
XV. Il pensiero della morte
XVI. Gli abusi moderni. A Federico Meninni, fisico e poeta.
XII. Meninni, L. e P. Casaburi, Gaudiosi, Dotti, Perrucci: FEDERICO MENINNI
I. I fiori e la sua donna
II. Gli alberi e la sua donna
III. Il Vesuvio e la sua donna
IV. Consolatoria a donna che invecchia
V. Il pavone
VI. La carta geografica
VII. Fugacità dell'uomo e persistenza delle cose
VIII. Speranza di gloria
IX. La bugia, regina del mondo
X. In una villa presso Sorrento. Ad Antonio Teodoto.
XI. Nel tempo della peste di Napoli. Al padre Niceforo Sebasto, agostiniano
LORENZO CASABURI
I. La pozzetta nelle guance
II. Ingenium ipsa puella facit
III. Occhi neri. A richiesta di Giuseppe Mastrilli Gomez
IV. Le donne ascoltatrici della sua poesia
V. L'orologio fermo
VI. La bella muta
VII. La giocatrice di corda
VIII. Il giocatore di corda
IX. La donna al marito, che vuole andare alla guerra contro i turchi
X. Pel ritratto dell'avo Pietro Urries, uditore generale dell'esercito nel regno di Napoli
XI. Le lagrime
PIETRO CASABURI
I. Innanzi allo specchio
II. La chioma nera
III. Tramontando il sole
IV. A giovane innamorato di bianchissima donna
V. La rosa
VI. A un bambino in culla
VII. Esculapio, inventore dello specchio
VIII. All'obo, albero indiano che distilla acqua in tempo di siccità
IX. Ai santi Innocenti
TOMMASO GAUDIOSI
I. L'ombra
II. La penitente
III. Memento mori
IV. La donna amata un tempo
V. Le stravaganze della moda
VI. Il guardinfante
VII. Lo spadino in testa
VIII. Il tabacco da naso
IX. Il gioco de' colombi alla Cava
X. La rapidità del tempo
XI. L'infelicità umana
XII. Il letto
XIII. Il bacio di Giuda
BARTOLOMEO DOTTI
I. Gli occhi neri
II. Di là dal muro
III. Amantium irae
IV. Restituendo le lettere
V. Fumando
VI. Il fumare e la mestizia
VII. L'aborto nell'ampolla. A Giacopo Grandis, fisico e anatomico
VIII. Le fontane di Brescia
IX. A Sirmione
ANDREA PERRUCCI
I. Che cosa è amore
II. Il riso e il pianto
III. L'oroscopo.
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Croce, B. (1910). Lirici marinisti . G. Laterza.
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Chicago / Turabian - Humanities (Notes and Bibliography) Citation, 17th Edition (style guide)Croce, Benedetto, 1866-1952. Lirici Marinisti G. Laterza, 1910.
MLA Citation, 9th Edition (style guide)Croce, Benedetto. Lirici Marinisti G. Laterza, 1910.
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